Gran Maestro. Cavaliere Consacrato che è stato scelto dall'intero Ordine riunito in Concilio interno. Dirama le diatribe durante le votazioni e nelle situazioni critiche o di stallo sul campo od in Concilio, appone l'ultima parola ed il veto decisionale.
Eletto del Tabernacolo. Colui che si occupa delle cerimonie, delle funzioni di culto ed è il ministro della fede.
Eletto Armoriere. Colui che si occupa e destreggia nelle arti della forgia di armature e armi, consacrate alla Luce.
Eletto Custode. Colui che detiene gli antichi codici e custodisce la tradizione e la storia dell’ Ordine, facendoli rispettare.
Eletto Inquisitore. Colui che si prodiga per mondare l’ eresia e difende l’ ordine dalla corruzione e dall’ apostasia.
Eletto Angelicus Verbis. Colui che si occupa di dispensare la luce di Enuitari ai fratelli feriti, attraverso le arti guaritrici.
Eletto Scudo Consacrato. Colui che si occupa della difesa militare del tempio, è il primo scudo della linea.
Eletto Cavaliere. Colui che ha prestato il giuramento e quindi ha superato l'addestramento e le prove di iniziazione; figura dinamica e polivalente che sceglierà il suo ramo di specializzazione.
Iniziato. Colui che è appena entrato nel Cavalierato ed è in fase di addestramento, dovrà affrontare una prova per essere giudicato degno e poter fare il giuramento ed essere Eletto Cavaliere
Cerchie Interne
“Cerchia del Mastio” Inquisitori e Ministri della Fede. Eradicazione delle eresie e del male, lavorano sia internamente che esternamente all’Ordine. Si occupano inoltre dello svolgimento delle funzioni religiose, quali rituali, salmi e messe quotidiane.
“Cerchia della Garritta” Inquisitori e Diplomatici. Raccolta informazioni, diplomazia, spionaggio e controspionaggio, esplorazioni con valutazione di pericoli dei territori vicini al Tempio o agli accampamenti durante le missioni dell’Ordine.
“Cerchia della Sentina” Scudi Consacrati ed Eletti Armorieri. Braccio pesantemente armato dell’Ordine, tutti i guerrieri in armatura pesante con scudo ed arma, con diversi compiti dalla protezione delle altre alle cerchie fino al campo di battaglia. Difendono il Tempio, le reliquie e ciò che di Sacro e custodito viaggia con l’Ordine nelle missioni.
Storia della Struttura dell' Ordine dei Cavalieri di Aneis
Ministero della Fede, la Chiesa di Enuitari nell’ Ordine dei Cavalieri di Aneis
Genesi dell’ istituzione del Ministero della Fede La situazione nel Mondo Ancestrale all’ inizio della Seconda Era versava in uno stato di profonda crisi per i popoli e le genti. Grandi Guerre e scontri fra Divinità Maggiori e Minori e dei loro emissari avevano portato rovina e miseria in molte lande. Un gruppo di devoti di Enuitari decise di fondare un Ordine militare e monacale con il quale cercare di recuperare e custodire gli artefatti malvagi affinchè non cadessero in mani sbagliate e portassero ulteriori atrocità. Qui nacque l’Ordine dei cavalieri di Aneis e con esso la sua Chiesa, atta a formare nella fede, oltre che nella marzialità, volenterosi uomini e renderli forti per resistere alle corruzioni del Caos e della malvagità. La veloce ascesa partì proprio dalla nomina del Primo Gran Maestro dell’Ordine Bellannan Carter, Ministro della Fede che incentrò gli sforzi nella formazione e lo sviluppo della Fede in Enuitari. Questo diede grande risalto alle spiccate doti di rettitudine che il nuovo Ordine formato possedeva, creando dei Cavalieri perfetti nel codice comportamentale e forti nello spirito, affinché la mano armata fosse ferma quanto l’animo. Aiutarono molto i villaggi circostanti all’ eremo, predicando il verbo di Enuitari. Questo impiego di forze ed energie portò ricchezze all’ Ordine che riceveva le donazioni dei villaggi e presto divenne quindi un punto di pellegrinaggio e salvazione per i Devoti delle terre circostanti. Ridistribuiva le ricchezze fra i vari villaggi in caso di necessità azzerando di fatto i danni delle carestie o quelli causati dalle scorribande di briganti e Uomini Bestia. La Chiesa durante la Seconda Era Rettitudine, dispendio con spirito di abnegazione di forze ed energie portarono il Ministero della Fede a divenire estremamente saldo, ben voluto e forte abbastanza da eliminare ogni traccia della vecchia Eresia che sporcò l’Ordine nella Prima Era, quando non era conosciuto con il nome di Cavalierato di Aneis. Si rese necessario la creazione dell’Inquisizione interna, che doveva possedere ampio raggio di azione ed una certa libertà per poter vegliare anche oltre i confini dell’eremo e delle terre sottostanti. Con questa grande Forza e struttura la Chiesa raggiunse la fine della Seconda Era sopravvivendo al tremendo massacro dei suoi Cavalieri e alla sottrazione della preziosa Reliquia.
Custodi della Fede e dei segreti nell’ Ordine dei Cavalieri di Aneis
Genesi dell’ istituzione dei Custodi La sua ragione d’essere ed il suo primo “vagito” risalgono alla fondazione stessa dell’Ordine dei cavalieri di Aneis nell’ anno 1001 della Seconda Era. Ordine nato, come tristemente noto, dallo scisma e dalla sconfitta di un’eresia che aveva colpito un vecchio Ordine di Cavalieri; questa cicatrice nell’ animo dei fondatori del nuovo Ordine dei Cavalieri di Aneis, li spinse in Concilio interno, a creare il ramo dei Custodi della Fede e dei segreti. Ad essi era attribuito il compito di conservare le antiche conoscenze della storia passata, compresi i più terribili segreti, unitamente alle reliquie di Luce. I Custodi sono Cavalieri che istruiscono alla scrittura, alla lettura e al ragionamento logico, incarnano la parte accademica e filosofica dell’Ordine militar monacale. Fin dalla loro costituzione, hanno incarnato la vera e propria malta della nuova struttura sorgente, permettendo alle future azioni del Cavalierato di poter godere delle esperienze passate. I Custodi durante la Seconda Era Una volta costituiti, con l’ intero Ordine che via via negli anni si strutturava, i Custodi ebbero l’opportunità di acquisire documentazione anche dalle terre confinanti a quelle dell’eremo. Crearono un’impressionante raccolta di tomi, trascrivendo spesso anche le leggende orali di popoli distanti; al termine di ogni spedizione militare o di predicazione, rimanevano nelle terre visitate per poter apprendere e raccogliere più informazioni possibili su eventi storici, politici, mistici o semplicemente naturali. Inoltre, raccolsero diverse reliquie appartenenti al credo di Enuitari, ponendole sotto la retta e sicura vigilanza dell’Ordine nelle sicure altezze dell’eremo. Dopo il tremendo massacro della fine della Seconda Era, avvenuto nell’ Eremo, si sono occupati del recupero delle antiche sapienze, ricostruendo la preziosa biblioteca, aggiungendo le ultime note tristi e dolenti che la storia aveva consegnato loro. Ad oggi, nella Terza Era, sono testimoni instancabili delle nuove forze in campo, custodi silenziosi di vecchie storie e nuove reliquie che escono dai meandri della terra o dalla volontà delle Divinità che, in questi tempi di guerra, agiscono inesorabilmente sferzando le terre del Mondo Ancestrale.
Inquisizione nell’ Ordine dei Cavalieri di Aneis
Genesi dell’ Inquisizione Nacquero con l’Ordine stesso, in quanto la grande Eresia aveva reso necessario che il grande occhio vigile fosse per prima cosa puntato all’interno; d’altronde come si può portare Luce al di fuori se ombre si annidano all’interno? Un ramo molto silenzioso, operante ed efficace come uno stiletto. La sua crescita è andata di pari passo con quella della Chiesa di Enuitari all’interno dell’Ordine; l’Inquisitore è l’occhio che vigila sul villaggio appena costituito, è la fioca candela che divampa prepotente nelle oscure trame dei boschi antichi, lì dove il male potrebbe crescere indisturbato e corrompere la natura, è la risorsa ultima. Così fu fin dall’inizio, guardati dalla Chiesa come la forza che si spera non dover mai vedere all’opera. Alla sua genesi dunque, questa particolare forza dell’Ordine è rimasta silenziosa, si è rafforzata ed ha vigilato costantemente ed instancabilmente sui nuovi Cavalieri, permettendo che l’Ordine crescesse saldo nella fede e puro, il tutto per poter affrontare al meglio i tempi più oscuri che sicuramente sarebbero arrivati. In questa scelta saggia ritroviamo le azioni nella Seconda Era.
L'Inquisizione durante la Seconda Era Nella Seconda Era L’Inquisizione rappresenta gli occhi e le orecchie dell’Ordine dei Cavalieri di Aneis, dando supporto e complementando tutti gli altri ruoli. Un qualsiasi membro dell'Ordine può aspirare a diventare un Inquisitore, ma solamente uno investito della piena responsabilità di Cavaliere di Aneis può effettivamente divenirlo, in quanto le cose di primaria importanza sono che conosca alla perfezione i precetti del proprio ordine e abbia esperienza nel combattere l'Oscurità con gli stessi a fargli da guida; inoltre, è un Inquisitore a scegliere il proprio Apprendista. Il ruolo di Inquisitore rappresenta una grande sfida per ogni membro dell'Ordine in questa peculiare posizione: nonostante il compito di un Inquisitore non sia diverso da quello di un Paladino, la netta differenza è nel modo in cui operano. Dove un Cavaliere è solitamente accompagnato dai propri fratelli, un Inquisitore si ritroverà molto spesso da solo, mentre il primo userà principalmente la forza del proprio braccio e la solidità della propria fede per combattere i nemici dei giusti faccia a faccia, l'ultimo farà affidamento alla sua astuzia e determinazione per trovare coloro che tramano nell'Ombra. Questa è l'essenza della funzione e del dovere di un Inquisitore dei Cavalieri di Aneis: stanare i malvagi per permettere ai propri fratelli di riportare essi alla Luce oppure distruggerli. L'addestramento verte principalmente su come ottemperare ai propri doveri di Paladino ed Inquisitore e, dato lo stretto contatto con l'iniquità, fortificare il proprio animo contro il marchio della corruzione e la sofferenza di cui è testimone ogni giorno, nell'adempimento dei suoi doveri. Tristemente, nessuno è al di fuori della portata del tocco corruttore del Male: in congiunzione con i Ministri della Fede dell'Ordine, è compito degli Inquisitori assicurarsi che i propri fratelli non cedano di fronte alle malie e l'amarezza, perdendo la retta via. In caso di sospetto della presenza del seme della corruzione nell'animo di un proprio fratello, chiunque egli sia, è insegnato agli Inquisitori dell'Ordine di portare quest’ultimo al cospetto di un Ministro affinché possa lenire il conflitto nel suo animo e riportarlo alla Luce. Non dovesse questo essere sufficiente, sarà compito dell'Inquisitore interrogare il fratello in questione, prendere misura della minaccia che rappresenta per l'Ordine e tentare di correggerlo. Questo modo di operare e di addestrare ha fatto sì che questa Istituzione interna, divenne un meccanismo perfettamente inserito nell’Ordine, forte abbastanza da sopravvivere anch’esso alla strage che colpì l’Eremo proprio alla fine della Seconda Era.